Eitel Friedrich Moellhausen, una figura di diplomatico del tutto anomala nella Germania del Terzo Reich. Nato a Smirne da padre tedesco e madre francese, entra nel 1939 al Ministero degli Esteri tedesco, grazie alle sue conoscenze linguistiche, pur non essendo iscritto al partito. Inizia così una carriera che lo porterà a Parigi, poi più volte nel Nord Africa, come uomo di fiducia di Rudolf Rahn, il futuro ambasciatore presso la Rsi. Divenuto Console generale a Roma dopo l’8 settembre, darà prova di moderazione e di coraggio, intervenendo più volte a proprio rischio in difesa degli ebrei e degli italiani. Il suo spirito di indipendenza e le sue capacità di iniziativa gli varranno la considerazione di von Ribbentrop, che lo invierà in Spagna e Portogallo nel tentativo disperato di cercare contatti con gli americani per avviare negoziati di pace. Nel dopoguerra pubblicò un libro di memorie, "La Carta Perdente".