ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma
ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma

Gen. Brig. Dardano FENULLI

Motivazione MOVM

 

«Vicecomandante della Divisione "Ariete", prendeva parte ai combattimenti dei giorni 9-10 settembre guidando una colonna corazzata che si impegnava nei pressi di Ciampino e la cui ulteriore azione fu sospesa dal concluso armistizio. Dopo l'armistizio rimaneva in Roma per dedicarsi intensamente all'organizzazione della lotta clandestina. A tale scopo prendeva contatti con numerosi rappresentanti politici e militari esponendosi senza riguardo. Animato da purissimi ideali e da una ardente volontà di lotta si prodigava in ogni modo per organizzare in Roma e nel Lazio bande armate per la lotta contro i nazifascisti. Individuato ed arrestato e sottoposto a tortura dava ai suoi compagni di prigionia esempio di fortezza d'animo. Nelle Fosse Ardeatine faceva olocausto della sua nobile esistenza.»

— Roma, settembre 1943-marzo 1944.

Nato a Reggio Emilia il 3 agosto del 1889 da Saverio e da Gelastrina Rosa Ferrari entrò giovanissimo nell'Accademia Militare di Modena e nel maggio del ‘12 fu nominato sottotenente di Cavalleria. L'anno dopo fu impegnato in Cirenaica e in Tripolitania, dove restò fino al ‘14. Dopo lo scoppio della Grande guerra, partecipò ai combattimenti a Cima Bocche e Col Briccon e in Val Posina, meritando due encomi solenni. A conflitto concluso, passò al Reggimento Nizza Cavalleria. Nominato tenente colonnello nel ’34, due anni dopo era in Africa Orientale, capo della base intendenza di Euda Jesus. Conquistata l'Etiopia, fu assegnato all'Intendenza di Asmara come capo dell'ufficio di Stato Maggiore. Qui tra il '38 e il '39 comandò le truppe coloniali italiane contro i ribelli, guadagnando la medaglia d'argento al valor militare. Durante la seconda guerra mondiale, al comando del Reggimento Lancieri "Vittorio Emanuele II", partecipò alle operazioni belliche in Jugoslavia. Nell'aprile del '43 divenne generale di Brigata e vicecomandante della Divisione "Ariete". In questa veste il  10 settembre prese parte alla battaglia di Roma alla testa di una colonna moto-corazzata che avrebbe dovuto, con un ampia manovra avvolgente, prendere alle spalle la linea dei parcadutisti tedeschi. La firma della resa di Roma rendeva vana tale manovra, costringendo la colonna avanzante a ritornare sulle posizioni di partenza.

Insieme al colonnello Montezemolo contribuì a creare il Fronte militare clandestino. Nel gennaio del '44 fu arrestato dalle SS e rinchiuso in via Tasso, nella cella n. 8. Torturato da Kappler in persona, non rivelò i nomi dei compagni. Fu trucidato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine assieme a Montezemolo. Gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare.

A Pinerolo la caserma "Principe Amedeo", ora sede del Museo della Cavalleria, venne ribattezzata nel 1961 con il nome del generale reggiano. A Reggio nell'Emilia, sua città natale, è stata intitolata alla sua memoria una strada, mentre sulla facciata del Palazzo del Comune è stata posta una lapide che ricorda il sacrificio del generale.
Nel 2015 il testamento spirituale di Fenulli venne scelto come traccia del tema di ambito storico per la prova di italiano degli esami di stato di istruzione secondaria superiore.

Lapide a Pinerolo
Lapide a Reggio Emilia

Eventi

Mostra "Vite di IMI".

E' aperta la mostra "Vite di IMI - Internati Militari Italiani". Si tratta di un'esposizione storico-didattica tesa ad illustrare la vita degli oltre 600mila militari italiani deportati e internati nei lager tedeschi e della loro “Resistenza senza armi”.

Tutte le info sul sito: http://www.anrp.it/mostra/01mostra.html

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