ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma
ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma

I Tedeschi non perdono tempo...

Il Ten. Franceschini (11^ Compagnia, III° Battaglione, I° Reggimento della Granatieri) si trovava alle 19:45 presso il caposaldo n.7 nei pressi della Città Militare della Cecchignola. Udì un boato di urla di giubilo da parte dei soldati ivi acquartierati: così venne a sapere della notizia dell’armistizio, tutti i militari delle unità sul campo venivano a sapere della nuova situazione nelle stesse modalità dei comuni cittadini, ossia dalla radio. Il Ten. Franceschini di concerto con il suo Comandante di Compagnia, fece di testa sua e allertò i suoi uomini per il combattimento che si preannunciava di lì a poco. La situazione si connotava immediatamente per quella che sarebbe stata nei tre giorni di combattimento: iniziativa personale da parte dei singoli comandanti di unità, nessuna informazione, pochissimi ordini o spesso inattuabili e/o contrastanti.

I tedeschi, al contrario, erano perfettamente informati di ciò che stava accadendo; un Sottufficiale del 7° Reggimento della 2^ Divisione aveva ascoltato le comunicazioni radiofoniche alleate che annunciavano l’armistizio e aveva fatto rapporto ai superiori. Le telefonate tra i vari comandi in Italia e in Germania si erano intrecciate fino a culminare con la diffusione alle ore 20 della parola in codice “Achse” che attivava il piano già predisposto di neutralizzazione delle forze armate italiane. Immediatamente le unità della 2^Divisione Paracadutisti si mettono in movimento con i seguenti obiettivi:

  • Disperdere le unità costiere alla foce del Tevere;
  • Impossessarsi dei depositi di carburante di Valleranello e Mezzocammino;
  • Attaccare la Divisione Piacenza rendendo sicure le retrovie in previsione della spinta primaria che sarebbe stata esercitata in direzione di Roma;
  • Entrare in Roma seguendo la direttrice delle vie Ostiense e Laurentina (obiettivo primario).

Immediatamente vengono attaccate ad una ad una le postazioni della 220^ Divisione Costiera che vengono immediatamente neutralizzate senza combattere sfruttando l’effetto sorpresa. Il Battaglione Chimico che presidia i due depositi di Valleranello e Mezzocammino viene similarmente sopraffatto. Va comunque sottolineata la totale disattenzione data ai due depositi, posizionati fuori dalla cerchia difensiva e presidiati da truppe inadatte. Lo S.M.R.E. avrebbe dovuto porre la massima attenzione o alla difesa o al trasferimento dei carburanti, quali assetti fondamentali per la battaglia che si preparava. Risulta evidente che, disponendo gli italiani di unità corazzate e motorizzate, ci sarebbe stata sicura necessità di carburante per operare. Ma nulla era stato predisposto, nè pianificato. Un tentativo di riprendere il deposito effettuato dai granatieri viene respinto dai tedeschi.

 

Il Ten. Franceschini è il primo a destra.

Eventi

Mostra "Vite di IMI".

E' aperta la mostra "Vite di IMI - Internati Militari Italiani". Si tratta di un'esposizione storico-didattica tesa ad illustrare la vita degli oltre 600mila militari italiani deportati e internati nei lager tedeschi e della loro “Resistenza senza armi”.

Tutte le info sul sito: http://www.anrp.it/mostra/01mostra.html

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