MOTIVAZIONE MOVM
"Comandante di compagnia allievi carabinieri impegnata per la difesa della capitale, nella riconquista di importante caposaldo che truppe tedesche avevano strappato dopo sanguinosa lotta a reparto di altra arma, mosse all'attacco con slancio superbo, trasfondendo nei suoi giovanissimi gregari grande entusiasmo ed alto spirito combattivo. Dopo tre ore di aspra ed alterna lotta, in un momento decisivo delle sorti del combattimento, per trascinare il suo reparto inchiodato dal fuoco nemico a poche centinaia di metri dall'obiettivo e lanciarlo contro l'ultimo ostacolo, non esitava a balzare in piedi allo scoperto, sulla strada furiosamente battuta, affrontando coscientemente il supremo sacrificio. Colpito a morte da una raffica di arma automatica, cadeva gridando ai suoi carabinieri: "Avanti! Viva l'Italia". Il suo grido e il suo olocausto, galvanizzando il reparto, lo portarono d'impeto, in una nobile gara di eroismi, alla riconquista dell'obiettivo-Magliana di Roma, 9 Settembre 1943".
Il Cap. De Tommaso Orlando nacque ad Oria (Br) il 16 febbraio 1897, da Giovanni e Francesca Amici; dopo aver conseguito la maturità classica, venne chiamato alle armi nel settembre 1916 ed assegnato al 1° Reggimento Genio. Ammesso alla Scuola Militare di Modena in qualità di allievo ufficiale di complemento, fu nominato aspirante ufficiale nell’aprile 1917; inviato in zona d’operazioni ed assegnato al 265° Reggimento Fanteria “Lecce”, prese parte all’11a battaglia dell’Isonzo. Nominato sottotenente nel luglio del 1917 e tenente nel marzo del 1918, fu congedato nel giugno 1920. L’anno seguente si arruolò nella Regia Guardia e, allo scioglimento del Corpo, transitò nell’Arma col grado di tenente in spe, l’1 febbraio 1923. Resse il comando della tenenza di Tagliacozzo e nel 1930 ottenne un encomio solenne per l’opera di soccorso prestata a Melfi, colpita da terremoto. Trasferito alla Legione di Milano nel marzo 1932, con la promozione a capitano, nel 1937, fece rientro a Roma, alla Legione Allievi permanendovi, salvo una breve parentesi di 8 mesi in cui fu assegnato al Comando Superiore dei CC. RR. dello Stato Maggiore mobilitato, fino alla fatidica data dell’8 settembre 1943, quando comandava la 4a Compagnia del II Battaglione allievi.
Nella notte tra l’8 ed il 9 settembre 1943, il II Battaglione allievi carabinieri (13 ufficiali, 47 sottufficiali e 628 allievi e carabinieri) venne inviato nella zona di Roma-Magliana di rinforzo ad altri reparti dell’Esercito che, attestati lungo la via Ostiense, contrastavano l’avanzata dei Tedeschi verso la Capitale. Alle ore 1.30 il Battaglione allievi entrò in contatto col nemico e respinse alcuni tentativi d’infiltrazione, catturando mezzi, armi ed alcuni paracadutisti. Alle 2.00, il Comandante del Battaglione ricevette l’ordine di portarsi sul caposaldo n. 5, al km 7,3 della via Ostiense, per riconquistarlo, in quanto i Tedeschi l’avevano strappato ai Granatieri. Verso le 5.00, il Battaglione, che sino ad allora aveva proseguito quasi indisturbato la lenta marcia di avvicinamento al caposaldo, venne investito da improvviso e violento fuoco nemico, per cui fu costretto a dispiegarsi, con la 4a Compagnia a cavallo della strada. L’azione di copertura delle nostre armi (autoblindo, semoventi) consentì alla 4a Compagnia di avanzare ancora per alcune centinaia di metri, con sbalzi di squadra, e di evitare i tentativi nemici di prendere col fuoco d’infilata il nostro reparto.
Verso le 8.00, un violentissimo fuoco nemico bloccò l’avanzata a breve distanza dal caposaldo. Gli allievi carabinieri, anche se non abituati al combattimento, riuscirono a sfruttare la variabilità del terreno per assestarsi sulle nuove posizioni, ma avevano bisogno di un esempio trascinatore che li spingesse a balzare sull’avversario, coprendo d’impeto le ultime decine di metri che li dividevano dai Tedeschi. Il Capitano De Tommaso balzò allora in piedi sulla strada falciata dalle mitragliatrici per trascinare i suoi allievi contro il nemico, ma una raffica lo colpì al viso ed all’addome. Pur se la morte fu quasi istantanea, l’ufficiale ebbe ancora la forza di lanciare grida d’incitamento per i suoi militari che, galvanizzati dall’esempio del loro Comandante, riconquistarono il caposaldo e liberarono i militari italiani catturati in precedenza.
Il Capitano De Tommaso fu decorato con la Medaglia d’Oro al V.M. “alla Memoria”: “Comandante di Compagnia allievi carabinieri impegnata per la difesa della capitale, nella riconquista di importante caposaldo che le truppe tedesche avevano strappato dopo sanguinosa lotta a reparto di altra Arma, mosse all’attacco con slancio superbo, trasfondendo nei suoi giovanissimi gregari grande entusiasmo ed alto spirito combattivo: dopo tre ore di aspra ed alterna lotta, in un momento decisivo delle sorti del combattimento, per trascinare il suo reparto inchiodato dal fuoco nemico a poche centinaia di metri dall’obiettivo e lanciarlo contro l’ultimo ostacolo, non esitava a balzare in piedi allo scoperto, sulla strada furiosamente battuta, affrontando coscientemente il supremo sacrificio. Colpito a morte da una raffica di arma automatica, cadeva gridando ai suoi carabinieri: ‘Avanti! Viva l’Italia’. Il suo grido ed il suo olocausto, galvanizzando il reparto, lo portarono d’impeto, in una nobile gara di eroismi, alla riconquista dell’obiettivo”. Magliana di Roma, 9 settembre 1943.
Alla memoria dell’eroico Capitano è intitolata proprio la caserma da cui partì per l’ultima missione, la storica Legione (e Scuola) Allievi Carabinieri di Roma, in via Carlo Alberto dalla Chiesa.
Tratto dal sito www.carabinieri.it
8 SETTEMBRE 2015.
IL GEN. DEL SETTE COMMEMORA IL CAP. DE TOMMASO.
"Siamo qui a ricordare la figura e le gesta di un carabiniere che ha sacrificato la sua vita per la difesa di Roma. Un gesto estremo, il primo, che ha dimostrato la grande vicinanza degli uomini
dell'Arma alla popolazione romana e italiana nella lotta di Resistenza". Con queste parole il Comandante Generale dell'Arma, Tullio Del Sette ha terminato stamane la cerimonia di commemorazione della
Medaglia d'oro Orlando De Tommaso, il capitano dei Carabinieri che l'8 settembre, alla testa di un reparto dell'Arma cadde nel tentativo, poi riuscito, di riconquistare una importante posizione nelle
mani dei paracadutisti tedeschi nei quartieri Magliana e San Lorenzo.
Il Comandante del Sette ha deposto una corona d'alloro alla lapide intitolata al capitano De Tommaso presso la caserma che ospita la Legione Allievi, in occasione del 72.mo anniversario della Difesa
di Roma. Presenti, tra gli altri, anche i nipoti di De Tommaso, Ciro custode della medaglia del decorato e il maresciallo Aldo in servizio presso la Tenenza di Pioltello, in provincia di Milano.