ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma
ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma

C.M. Bruno BALDINOTTI e C.M. Carlo LAZZERINI

Il carro RE2810 di Baldinotti colpito a Viale Baccelli.

MOTIVAZIONE MOVM

“Baldinotti Bruno, di Ciro e di Travasin Ines, da Roma, classe 1924, caporal maggiore del 4° reggimento carristi (alla memoria), in commutazione della Medaglia di bronzo già conferitagli con decreto del 31 luglio 1945. Pilota di carro M, partecipava a combattimenti contro tedeschi dimostrando serenità e sprezzo del pericolo. Inviato in ricognizione offensiva per la quale si offriva volontario, pur conoscendo il pericolo cui si esponeva, si spingeva con tutto l’ardore della sua giovinezza contro il nemico preponderante per forze  e  mezzi.  Colpito  una  primavolta  non  desisteva,  dal  suo  nobile  slancio riuscendo  ad  individuare  e  distruggere  due  pezzi  da  37  mm.  Nuovamente ferito, raccolte in uno sforzo supremo le residue forze, riusciva a far uscire il suo  comandante  dal  carro  in  fiamme  nel  quale  immolava  la  sua fiorente vita. Luminoso esempio di preclari virtù militari.-Roma, Porta S. Paolo, 10 settembre 1943"

 

All’età di 18 anni, conclusi gli studi di ragioneria, partecipò il 10 settembre 1943 alla battaglia di Porta S.Paolo, come caporale del IV° Reggimento Carristi. All’interno del suo carro M15, insieme al soldato Carlo Lazzerini, scendendo da viale Baccelli venne colpito da alcune cannoni tedeschi da 88 e 37 mm posti tra le sterpaglie. Nonostante fossero entrambi feriti, riuscirono ad eliminare due postazioni da 37, ma poi 14 colpi trafissero le lamiere ed il carro prese fuoco, portando alla morte sia il caporal maggiore Bruno Baldinotti che il caporale Carlo Lazzerini.

Il sacrificio del caporal maggiore Baldinotti ricordato dalla sorella:

«Non scapparono tutti, mio fratello Bruno morì sparando ai tedeschi. Non tutto l’esercito italiano abbandonò Roma ai tedeschi. Ci furono anche quelli che, come mio fratello, il carrista Bruno Baldinotti, affrontarono i tedeschi morendo. Erano pochi, furono lasciati da soli, ma hanno combattuto… ».

Per Anna Baldinotti, sorella del giovanissimo caporal maggiore Bruno, un ragazzo di appena 18 anni, morto nella battaglia di Porta San Paolo, la verità è tutta lì. L’ultima volta che l’ha visto era la sera dell’8 settembre 1943. Suo fratello era passato da casa in via dei Querceti al Celio con la solita pagnottella presa nella caserma del IV reggimento di stanza alla “Regina Elena” sulla Tiburtina. Lì, dalla radio, apprese dell’armistizio. Era un bel ragazzo, aveva studiato ragioneria, amava il disegno, avrebbe voluto fare un corso d’arte, portava i fratelli minori compresa Anna (erano sei in tutto) a vedere Stanlio ed Ollio al cinema. Quella sera chiese al padre, un rappresentante di commercio: «E adesso? ». «Sei un soldato – gli rispose il padre – consegnati al tuo capitano e mettiti ai suoi ordini». Ed è così che fece il carrista Baldinotti, infilandosi dentro un carro M15, una specie di scatoletta di latta corazzata.

Il 10 settembre però era quello il primo mezzo corazzato destinato ad affrontare i tedeschi a Porta San Paolo. Erano le 15.30 e in viale Baccelli, proprio sopra le Terme di Caracalla, il carro di Baldinotti scendeva lentamente seguito da quello del sottotenente Fioritto. La colonna dei tedeschi era annidata tra le sterpaglie, con cannoni da 88 e da 37 mm. Baldinotti li vide, fermò il carro e il cannoncino fece fuoco. I tedeschi risposero. Il carro di Baldinotti fu colpito, Baldinotti e il suo conmpagno Carlo Lazzerini erano rimasti feriti. Ma il carro italiano continuò a sparare eliminando due postazioni di cannoni da 37. Poi, trafitto da 14 colpi che avevano attraversato quelle lamiere sottili, il carro prese fuoco.

"Fu  mia  sorella  Adriana -ricorda  Anna  Baldinotti -a  infilarsi  poi  nel  carro rimasto  in  viale  Baccelli  e  a  raccogliere  in  una  mezza  federa  tre  monete,  un cucchiaio,  la  gamella  annerita,  dei  bossoli..."  Di  Bruno  a  casa  restò  solo  una "Settimana  enigmistica"  appena  cominciata.  Al  24  orizzontale  (nuovi  carri armati tedeschi) aveva risposto: "tigri" Quanto raccolto allora è ora esposto nel Museo di Via Tasso in un’apposita bacheca.

(Paolo Brogi)

Anna Baldinotti con il Presidente Napolitano
Baldinotti e Lazzerini
Il Cippo su Viale Baccelli che li ricorda entrambi.

LA MEDAGLIA RITROVATA.

La medaglia d'argento del C.M. Bruno Baldinotti fu ritrovata in un mercatino romano da un collezionista, Sergio Coccia, che non conosceva la storia dell'eroe. Una volta accertata l'identità del decorato Sergio Coccia, con un gesto che gli rende onore, ha donato la medaglia al Museo della Liberazione di Via Tasso di cui si auspica un opportuna e sollecita esposizione.

La MAVM del C.M. Baldinotti. Foto pubblicata sul forum miles.forumcommunity.net

Il C.M. Carlo LAZZERINI era nello stesso carro M15 con il C.M. Baldinotti, anch'egli perdeva la vita nell'incendio del carro centrato dagli anticarro tedeschi. Veniva insignito di medaglia di bronzo.

 

POESIA DEL CARRISTA

“UNA VITA SPEZZATA”

8 settembre 1943: triste anniversario di qualche anno fa, quando la radio diffuse la notizia che la guerra non era ancora finita e lutti, sofferenze erano pane per giorni

di dubbia verità. Roma pagò in vite umane il sacrificio di molti dei suoi figli in armi,

pronti a salvarla. Oggi sull’Aventino, un Largo urbano ha preso memoria dal nome di un parente: Carlo Lazzerini il lapidario sito, ed io sento pulsare nelle vene  l’orgoglio dell’erede di un uomo generoso che ha creduto nel mito dell’onore, fino in fondo.        

Scritto da Franco LAZZERINI, cugino dell’Eroe.

Il carro M di Baldinotti e Lazzerini sullo sfondo in primo piano quello del S.Ten. Fioritto: siamo a Viale Baccelli
Dal Museo della Liberazione di Via Tasso - Roma

Eventi

Mostra "Vite di IMI".

E' aperta la mostra "Vite di IMI - Internati Militari Italiani". Si tratta di un'esposizione storico-didattica tesa ad illustrare la vita degli oltre 600mila militari italiani deportati e internati nei lager tedeschi e della loro “Resistenza senza armi”.

Tutte le info sul sito: http://www.anrp.it/mostra/01mostra.html

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