La Div. Granatieri era schierata in 13 caposaldi su un fronte di 28 km intorno a Roma, avrebbe dovuto realizzare una sorta di “miracolo” bellico, dovendo proteggere con due soli reggimenti di fanteria un fronte così esteso. Da notare, inoltre, la natura dei cosidetti “caposaldi”: un caposaldo, per essere definito tale, deve essere una posizione munita (apprestamenti protetti, trincee, posti d’osservazione, reticolati, ostacoli anticarro, campi minati). Nessuno di questi apprestamenti era presente nei caposaldi della Granatieri (nemmeno i reticolati) e gli stessi erano posizionati in modo tale che, data la distanza tra l’uno e l’altro, era possibile un’azione di infiltrazione negli spazi vuoti da parte nemica.
CAPOSALDO N.6 – ACQUACETOSA.
Verso le 22.30, quando l’azione al Caposaldo n.5 è già iniziata, si presentano al caposaldo n.6 due Ufficiali tedeschi, chiedendo di parlamentare. La tattica è quella già sperimentata al Caposaldo n.5 e in altre postazioni italiane: i parlamentari chiedono libero passaggio “per defluire a Nord” nel mentre le truppe germaniche silenziosamente prendono posizione e, all’improvviso, assaltano le postazioni italiane. Stavolta il trucco non riesce, il Comandante del caposaldo si accorge del movimento e fa aprire subito il fuoco, catturando i due sleali parlamentati. La lotta si protrae tutta la notte ma i tedeschi non riescono ad infiltrarsi nel caposaldo. Alle 05:30 della notte del 9 i tedeschi spingono verso le postazioni italiane un gruppo di 400 uomini del Centro Chimico, fatti precedentemente prigionieri, e intimano la resa, minacciando di trucidare tutti i prigionieri. Il Comandante del caposaldo, Cap. Pandolfo, risponde che i Granatieri non conoscono la parola “resa”. I tedeschi non insistono e non proseguono l’attacco, continuando, però, a tenere sotto pressione il caposaldo con colpi di mortaio.
CAPOSALDO N.7 – VIA DI TOR PAGNOTTA-CECCHIGNOLA.
Verso la mezzanotte il caposaldo viene attaccato con violenta preparazione di fuoco, dai paracadutisti tedeschi e rimane sotto pressione fino all’alba; nonostante le perdite subite le posizioni italiane non cedono e i combattimenti scemano alle prime luci del 9.
I
INTENDIMENTO OPERATIVO GERMANICO
L’intendimento operativo dei tedeschi in questo settore è esposto chiaramente dal Franceschini: gravitare nel settore sud, effettuando la spinta principale sulla direttrice Ostiense (caposaldo n.5), attaccando nel contempo i caposaldi 6 e 7, ad esso adiacenti con lo scopo far cadere questi ultimi e prendere alle spalle l’obiettivo principale, il caposaldo n.5. Questa manovra ebbe solo parziale successo, riuscendo nella conquista del caposaldo n.5 ma fallì completamente al 6 e 7.