ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma
ROMA 8 SETTEMBRE 1943: La battaglia per Roma

L'Ariete combatte a nord di Roma.

Sul fronte Nord la 3^Panzergrandieren  attaccava alle ore 07:00, quasi contemporaneamente gli sbarramenti di Monterosi sulla Via Cassia e di Manziana-Oriolo sulla via Claudia.

Sulla Via Cassia avanzava una forza stimata di un reggimento con circa 60 mezzi corazzati. A Monterosi, in località Laghetto, il Ten.Ettore Rosso con altri 4 soldati del genio, aveva l’incarico di allestire uno sbarramento di mine presso il ponte che dava accesso all’abitato; sopraggiungendo all’improvviso la colonna tedesca, collegava tutte le mine ad un solo detonatore e le faceva brillare, facendo saltare il ponte e coinvolgendo nell’esplosione la testa della colonna germanica. Egli stesso perdeva la vita con i 4 genieri permettendo di ritardare l’avanzata della colonna germanica. Le unità germaniche dopo un iniziale sbandamento proseguivano l’attacco, provocando la violenta reazione del gruppo artiglieria da 149/19, schierato a Pian delle Rose che apriva larghi vuoti nelle formazioni avanzanti. I combattimenti subivano un rallentamento da parte tedesca verso le 11:00, in attesa di ricevere i rinforzi segnalati in afflusso (una colonna da Ronciglione, un’altra da Vetralla), per riprendere con maggiore violenza alle ore 11:15; i germanici minacciavano l’accerchiamento delle posizioni a Monterosi. Verso le 13 i reparti del Reggimento Lucca Cavalleria ripiegavano a scaglioni sull’Olgiata, obbedendo all’ordine di rischieramento su Tivoli. Lo sganciamento avveniva con relativa facilità essendo le truppe tedesche a contatto abbastanza esauste e quelle in arrivo non ancora dispiegate. I germanici non tentavano nemmeno di inseguire e rimanevano sul posto. Venne costituito al bivio Osteria Nuova-Stazione di Cesano uno sbarramento precauzionale.

Allo sbarramento di Manziana le forze nemiche erano valutate in due battaglioni autocarrati con una trentina di mezzi corazzati; venivano, inoltre, segnalati in afflusso altri 50 mezzi corazzati. I violenti attacchi germanici vengono fermati dal fuoco dei semoventi italiani, non conseguendo alcun progresso. Alle 12, le posizioni di Manziana sono minacciate di accerchiamento, per cui viene ordinato un ripiegamento su Bracciano. L’ordine viene frainteso, provocando un ripiegamento a sud di Bracciano stesso: interviene il Gen. Cadorna in persona che fa riprendere le posizioni precedentemente abbandonate all’interno del centro abitato di Bracciano. Alle 12:45 i tedeschi prendono contatto con le posizioni a Bracciano sviluppando un attacco furioso; i reparti semoventi del Lucca Cavalleria contrattaccano ricacciando i germanici oltre i limiti nord di Bracciano. Il Sergente  Maggiore Udino Bombieri, al comando di un semovente 75/18 cade eroicamente, venendo insignito di M.O.V.M. Il combattimento si sminuzza in una lotta tra semoventi in cui gli italiani mostrano aggressività e precisione del tiro. Alle ore 17:00 i germanici desistono dall’azione offensiva; i reparti italiani iniziano lo sganciamento portandosi sulle posizioni di La Storta.

In ottemperanza agli ordini del C.A.M. di riposizionarsi su Tivoli, verso le ore ore 07:00 del 9 una colonna composta dal Reggimento Vittorio Emanuele II e dal 235°Reggimento di Artiglieria, più altri reparti divisionali, si era messa in movimento verso Tivoli; veniva seguita verso le 18 dal resto della Divisione, che, a seguito del cessare della pressione germanica, si era potuta sganciare anche dalle zone di La Storta e Osteria Nuova (posti di retroguardia). Verso le 02:00 del 10 Settembre lo spostamento nel settore di Tivoli poteva dirsi concluso. Alle ore 12:45 anche la Divisione Piave iniziava lo spostamento su S.Polo – Marcellina che si concludeva anch’esso nella notte tra il 9 e 10 Settembre.

Le perdite complessive (presunte) subite dai tedeschi stanno a testimoniare la durezza dei combattimenti:

  • 370 tra morti e feriti
  • 200 prigionieri
  • 16 carri armati distrutti
  • 80 automezzi catturati

Durante la giornata il Kampfgruppe Meyer della 3^Panzergranadieren, puntava su Civitavecchia e se ne impossessava.

 

Eventi

Mostra "Vite di IMI".

E' aperta la mostra "Vite di IMI - Internati Militari Italiani". Si tratta di un'esposizione storico-didattica tesa ad illustrare la vita degli oltre 600mila militari italiani deportati e internati nei lager tedeschi e della loro “Resistenza senza armi”.

Tutte le info sul sito: http://www.anrp.it/mostra/01mostra.html

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