MOTIVAZIONE MOVM
“Comandante di squadrone semoventi da 47/32, superando ostacoli di terreno fortemente battuto da mortai avversari, concorreva all’azione che portò alla conquista di un caposaldo essenziale contro paracadutisti germanici superiori per numero e per armi. Espugnato il caposaldo lo mantenne e lo presidiò nonostante la insufficienza dei mezzi di fuoco a disposizione, rimanendovi aggrappato per una intera giornata, con la consapevolezza di contribuire così ad una più strenua resistenza delle truppe operanti nel settore. Conscio fin da principio della ineluttabilità del sacrificio, ripiegava contendendo il terreno palmo a palmo sino a che, giunto all’ultima linea stabilita per la difesa di Roma, guidava in disperato attacco i suoi semoventi contro soverchiante nemico, rinnovando in una carica suprema i fasti della antica cavalleria. Ferito, rimaneva al suo posto rincuorando i suoi lanci eri , quindi stoicamente spirava con la fierezza del dovere compiuto offrendo la vita in olocausto alla Patria. Fulgido esempio di eroismo e di altissime virtù militari. — Roma, Via Ostiense - Porta S. Paolo, 9-10 settembre 1943.”
Nato a Roma nel 1914, caduto nella Capitale il 10 settembre 1943, capitano di cavalleria, Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Al momento dell'armistizio era al comando del 5° Squadrone semoventi da 47/32 del Reggimento "Lancieri di Montebello", della Divisione corazzata "Ariete", di stanza a Roma. Con il suo reparto, il capitano Sabatini prese parte alla difesa della Capitale, distinguendosi nella conquista, alle porte di Roma, di un caposaldo tedesco tenuto da paracadutisti superiori per numero e per armamento. Il 5° Squadrone riuscì a tenere per un'intera giornata il caposaldo espugnato, poi dovette ripiegare sulla via Ostiense sino a Porta San Paolo, ultima linea stabilita per la difesa di Roma, dove trovava eroica morte.