Motivazione MOVM
“Ufficiale di elette virtù militari chiese più volte di essere impiegato in combattimento. Ottenuto il comando di un plotone esploratori ed inviato in ricognizione di posizioni tedesche, veniva catturato. Con fredda audacia e pericolo gravissimo, riacquistava la libertà fornendo al comando notizie preziose per la pronta reazione della difesa. Saputo il suo battaglione già impegnato nella notte in aspri combattimenti, lo raggiungeva e, assunto il comando di un plotone, dava nuove audaci prove di coraggio. Rimasto isolato col suo reparto di retroguardia, nel tentativo di ristabilire un indispensabile collegamento, percorreva con cosciente sprezzo della vita un tratto di terreno scoperto e battuto a brevissima distanza dal nemico avanzante. Ripetutamente colpito cadeva invocando nella sua ultima parola la Patria adorata.
Ponte della Magliana – Esposizione Universale – La Montagnola, 8-10 settembre 1943”.
Luigi Perna (Avellino 12 ottobre 1921 – Roma, 10 settembre 1943) è stato un militare italiano, studente di Giurisprudenza, Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria.
Il padre Umberto, nato nel 1892, entrò giovanissimo nel corpo dei Granatieri e fu decorato con la medaglia di bronzo per gli eroici atti compiuti sul Monte Cengio nel corso della prima guerra mondiale. Combattente in Albania, sul fronte greco, in Africa, fu insignito di un’altra medaglia di bronzo, una medaglia d’argento e una croce di guerra al valor militare. Umberto Perna si trovava anch’egli a Roma nei giorni tragici dell’occupazione nazista e partecipò alla strenua e impossibile difesa della città. Dopo la guerra, nonostante l’estremo dolore per la tragica perdita del suo unico figlio, rimase nell’esercito con il grado di generale fino al conseguimento della pensione.
Luigi Perna, fin da piccolo, come consuetudine, fu inquadrato nelle organizzazioni giovanili del fascismo. Allo scoppio della guerra, avendo intrapreso gli studi universitari presso “La Sapienza” di Roma, si ritrovò membro della Gioventù universitaria fascista. Aggregato alla Compagnia dei volontari universitari del terzo reggimento Granatieri a Viterbo, con i gradi di caporale e poi di sergente partecipò alla campagna di Grecia. Successivamente, frequentò il corso allievi ufficiali ad Arezzo. Nominato sottotenente, il giovane universitario fu destinato al 41° Reggimento Fanteria Modena. Presentata domanda per rimanere nel corpo, ottenne l’assegnazione al terzo reggimento Granatieri di Albania, primo battaglione, seconda compagnia, e poi fu trasferito al primo reggimento Granatieri, secondo battaglione. Pur continuando la carriera militare, si distinse per i brillantissimi risultati conseguiti nel corso del suo cammino universitario in Giurisprudenza, ma quel dieci settembre di settantuno anni fa, l’irpino Luigi Perna, al comando del “Plotone Esploratori del I Battaglione del I Reggimento Granatieri di Sardegna”, decise di reagire contro l’invasione nazista di Roma, combattendo prima nei pressi del ponte della Magliana e poi, costretto ad arretrare con tutti i suoi uomini, nella zona dell’Eur e successivamente alla Montagnola, dove fu ucciso inneggiando la Patria con altri Granatieri del suo eroico e magnifico plotone.
Fu don Pietro Ocelli, Parroco della Montagnola, a ritrovare per strada, il 10 settembre 1943, il corpo senza vita di Perna, probabilmente colpito da schegge di un proiettile anticarro già il giorno precedente. Don Pietro raccontò nei suoi diari di aver ritrovato nel tascapane di Perna due sfilatini che il fornaio Quirino Roscioni gli aveva dato, e che lo stesso Perna voleva dividere con il suo attendente, Agostino Scali, il quale, uscito allo scoperto per lanciare al suo superiore una sacca di munizioni, rimase ucciso da una raffica di mitra.
Nel 1946 la laurea ad honorem è stata conferita alla memoria dello studente dall’Università La Sapienza di Roma.
Il Comune di Roma intitolò all’eroe nativo di Avellino anche una strada, dove al civico 3 è situata la Cripta della Resistenza, che si trova nella Chiesa di Gesù Buon Pastore, di cui fu parroco proprio don Pietro Occelli.
La città di Avellino, invece, ha intitolato in memoria di Luigi Perna una piazza, inoltre porta il suo nome la scuola elementare e d’infanzia del VI circolo didattico. Sulla facciata del plesso scolastico, l’Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna pose una lapide il 26 settembre 1987 in ricordo di “Luigi Perna – medaglia d’oro al valore militare – caduto alla difesa di Roma – 10 settembre 1943”. L’Associazione del corpo militare in cui avevano prestato servizio il giovane Perna e suo padre aveva già donato alla città di Avellino, il 7 settembre 1969, un’altra lapide commemorativa, che è possibile ancora ammirare sulla facciata dello storico Palazzo De Peruta, già sede in passato del municipio. Sulla maestosa lastra di marmo furono incise queste parole: “Mentre questa città dove egli era nato il 12 ottobre 1921 – subiva più atroce il martirio – nel settembre 1943 - Luigi Perna – figlio di valoroso granatiere – e granatiere egli stesso – donava senza esitare innanzi alle mura di Roma – la giovane vita – dischiusa a sicuri destini – di cultura d’arte di virtù civili – in pegno dell’onore dell’Italia – narra la storia – l’epica vicenda e il consapevole olocausto – onde a lui fu decretata la medaglia d’oro – canterà la leggenda – il leonino valore e l’animo generoso – verrà qui ad ispirarsi – perché il sacrificio – non sia stato vano – la vera e migliore gioventù”.